In un periodo come quello che stiamo attraversando, nel quale osserviamo evidenti sintomi di crisi delle forme classiche del mercato e dell’impresa, vale la pena di considerare la forma della rete di impresa come risposta organizzativa per superare l’empasse e per organizzare in modo stabile le relazioni fra imprese (e professioni) giuridicamente indipendenti.
Impresa, Rete e Mercato
Consideriamo impresa, rete e mercato come forme organizzative alternative per l’organizzazione delle transazioni,[1] tenendo presente che ciascuna forma ha costi di uso e di organizzazione ben distinti, che impongono delle scelte.
Senza addentrarci in complicati tecnicismi, possiamo affermare che
- la forma mercato presenta relazioni fra attori indipendenti, legati dall’impegno a consegnare/ricevere il prodotto o il servizio, regolato dal prezzo, in assenza di condivisione di rischio, con organizzazione esterna
- la forma impresa presenta relazioni di dipendenza, regolate dalla gerarchia, con decisioni centralizzate su rischi e investimenti, con organizzazione interna
- la forma a rete si basa su relazioni fra imprese interdipendenti, con deboli legami, regolati da un contratto, cioè dalla negoziazione, e si propone come la forma più conveniente per le decisioni di condivisione dei rischi in situazioni complesse, con organizzazione tra imprese.
L’approfondimento delle cause che determinano la crisi dell’organizzazione esterna tipica della forma mercato o la crisi del modello di organizzazione interna riconducibile alla forma impresa ci porterebbe molto lontano, fino alla teoria dei costi di transazione[2], definiti come i costi di trasferimento di beni e servizi tra un’entità e l’altra: si rendono necessari meccanismi di coordinamento più vincolanti del mercato (che si avvale dei PREZZI) e meno rigidi dell’impresa (che utilizza LA GERARCHIA).
La forma a rete si propone come contributo per il superamento della crisi del mercato e di quella dell’impresa, in quanto concilia i vantaggi della specializzazione locale ed il coordinamento di entità complesse (imprese e professionisti) che conservano la loro indipendenza giuridica.
Rete Oggetto o Rete Soggetto?
In questo articolo introduttivo, evitando di richiamare leggi istitutive, articoli e commi, che potranno essere oggetto di futuri approfondimenti, è importante evidenziare come il contratto di rete possa portare alternativamente alla costituzione di una rete oggetto, di tipo burocratico, priva di personalità giuridica, oppure alla costituzione di una rete soggetto, ossia proprietaria, in quanto dotata di personalità giuridica autonoma.
La rete d’Impresa Oggetto
Il contratto costitutivo della rete di impresa oggetto definisce obblighi reciproci espliciti nell’ambito di un programma comune che dovrà essere realizzato definendo una precisa forma organizzativa, modalità di decisione e controllo, divisione dei compiti e delle responsabilità fra i vari retisti: è compatibile con un elevato numero di imprese e attività da coordinare e punta al conseguimento di sinergie a breve termine per tutti i componenti della rete.
Si concretizza il vantaggio di sfruttare le economie di specializzazione, di scala, le economie cognitive condivise e quelle di scopo per moltiplicare il valore delle conoscenze possedute dalle imprese componenti, mettendole a disposizione delle altre retiste senza aggravio di costi: tutto questo grazie alla specializzazione reciproca, alla accelerazione dell’innovazione grazie alle competenze dei partner e alla estensione del riuso del know-how posseduto dai singoli partner.
La rete d’Impresa Soggetto
La rete di impresa soggetto nasce con un contratto di costituzione di un nuovo soggetto giuridico e dell’organo comune che la rappresenta, con la definizione dei conferimenti di capitale (fondo comune), delle tecnologie, della forma organizzativa, del management e delle altre risorse materiali, senza che tutto ciò implichi la proprietà congiunta delle attività.
Generalmente i retisti vantano attività e competenze complementari, che vanno ad integrarsi con reciproca soddisfazione, ma non va trascurata la presenza di barriere cognitive ed organizzative, dovute alla necessità per ogni retista di delegare parzialmente il proprio potere decisionale ed il proprio ruolo di imprenditore (o professionista), nonché cambiare il proprio modo di lavorare e condividere, oltre ai rischi, anche un nuovo sistema di valori.
A prescindere dalla veste giuridica scelta per il contratto, le imprese retiste si trovano ad affrontare dei cambiamenti strategici comuni al fine di aumentare la competitività, e questi cambiamenti possono riguardare il mercato di riferimento, l’offerta di prodotti e servizi, le tecnologie adottate e l’utilizzo del know how.
La fase dell’incubazione del progetto di rete d’impresa
Nella fondamentale fase strategica della incubazione del progetto di rete, che consiste nella concezione dell’idea di business, nella selezione e valutazione dei partner potenziali e nella creazione della fiducia reciproca ci si troverà di fronte alla scelta fra due ben noti modelli alternativi:
- la catena del valore di Porter, che assegna ruoli definitivi ai retisti in base al principio della dominanza relativa, ove c’è chi rivendica valore in virtù della dimensione, del know how o del potere di mercato superiore rispetto alle altre imprese partecipanti
- la costellazione del valore di Normann, ove si assume che il ruolo di first-mover non sia pre-costituito, ma venga assegnato in relazione alla situazione contingente ed eventualmente condiviso, in un’ottica di cooperazione
La qualità e l’efficienza della relazione formalizzata nel contratto di rete richiedono un equilibrato dosaggio di autonomia e cooperazione, affinché le parti possano vedere riconosciuta la loro diversità, ma allo stesso tempo siano disposte ad annullare consapevolmente le reciproche asimmetrie per porsi ad un livello di parità.
Si tratta di una sfida impegnativa che non si esaurisce nella fase di incubazione della rete, ma si protrae nel tempo, nelle fasi di costituzione e di funzionamento, con lo scopo di presidiare gli obiettivi strategici della rete (diversi da quelli delle imprese aderenti), nonché le modalità pratiche di corretto esercizio ed esecuzione del contratto sottoscritto.
____________________
[1] O. E. Williamson (1985-1991)
[2] Fonte: Golzio – L’organizzazione delle imprese di servizi – Giappichelli 2017
Giuseppe Vocale
Finanzialista, Manager di Rete